giovedì 24 maggio 2012

Serendipity e Homo Contextus : Teemu Arina e il cloud learning



Secondo Einstein l'idiozia è fare la stessa cosa all'infinito e aspettarsi risultati diversi.
E' ora che la scuola apra gli occhi e non pretenda di cambiare e migliorare i risultati continuando a fare sempre le stesse cose.
Se vogliamo cambiare l'educazione e renderla più efficace dobbiamo guardare al contesto in cui si svolge.
Cosa significa oggi essere insegnanti, che cos'è un corso, che cos'è un'aula, che cos'è un libro?
Noi sappiamo che online il miglior ambiente di apprendimento è Google, il motore di ricerca, e che l'informazione è già tutta là.
Il miglior ambiente di apprendimento non sono i libri di testo, non sono i materiali didattici, ma è il modo in cui sappiamo collegarci alle risorse online, umane e non.
Chi si occupa di istruzione deve considerare seriamente la cloud, e ricordarsi che le imprese non cercano persone che sanno tante cose, ma persone che sanno risolvere i problemi. Questa è la chiave della trasformazione secondo Teemu Arina, una “giovane speranza” dalla Finlandia, un visionario delle nuove forme di apprendimento nell’era della conoscenza e del social software.
 Il luogo dell’apprendimento cambia, non è più situato ma distribuito, «diventa il prodotto dei fattori spazio-tempo-modi-strumenti, è dentro e fuori ognuno, è lo spazio virtuale della cittadinanza digitale iperconnessa». Le relazioni sociali tessono una trama sempre più liquida e fluttuante, in cui la serendipity , l’interazione accidentale fra individui, può creare una sorta di “terzo spazio”, che si aggiunge, a volte sostituendosi, ai luoghi frequentati fra la casa (primo spazio) e il lavoro o la scuola (secondo spazio) e in cui le persone possono interloquire in maniera significativa, mediante riflessioni durante e a seguito dell’azione, che consentono di allargare individuali e ristrette visioni, concepite attraverso esperienze pregresse.
È in questo “villaggio” o “terzo spazio” che il giovane d’oggi, l’Homo contextus (“connesso”) , vive la stragrande maggioranza delle situazioni di apprendimento, attivando continuamente meccanismi cognitivi in interconnessione costante con gli altri e il contesto. Egli evade le limitazioni fisiche della connettività mediante le moderne tecnologie di rete, che, esercitando un forte potere di fascinazione, stimolano una pluralità di esperienze ed esaltano forme multiple e collaborative di conoscenza e comunicazione.
È ciò che avviene nelle attuali comunità del web (Social Network) aperte tutto l’anno (quella di Facebook o di Twitter solo per citarne due tra le più famose o la più recente di Google+) o frequentate solo in occasione di eventi particolari (barcamps, world cafè e unconferences). Sono comunque “luoghi” capaci di connettere “serendipicamente” tempo, spazio e interessi di centinaia e centinaia di persone. Sono spazi partecipativi, caratterizzati da eventi bottom-up e da forme di auto-produzione e auto-pubblicazione di contenuti, mediante il recupero e l’embedding di risorse socialmente condivise e il cosiddetto mashup, «la “poltiglia” ricombinatoria di elementi esistenti».  lla luce di tutto quanto sono venuto esponendo, cosa significa oggi apprendimento efficace ?
Dal punto di vista di Teemu Arina è un apprendimento in cui si massimizzano il numero delle connessioni e delle interazioni e la condivisione di quello che si sta facendo.
Francis Bacon diceva sapere è potere ma oggi il potere sta nella capacità di condividere la conoscenza. La condivisione rende le persone più ricche e più potenti.

3 commenti:

gradesci ha detto...

parafrasandola chiusa del tuo intervento mi viene da dire che "volere è potere" e che, in tal senso, è necessaria una radicale trasformazione della "forma mentis" di buona parte della classe docente.
detto questo, per converso, non sottovalutare il rischio della "ridondanza" e del "discernimento" delle informazioni, quindi della capacità del docente di gestire processo e contenuti ai fini dell'apprendimento

fara ha detto...

Concordo con la prof.ssa gradesci: la mediazione del docente è e resta fondamentale nell'approccio alla selezione dell'informazione e nel momento del suo utilizzo

gradesci ha detto...

ho piacere cara fara di raccogliere il tuo assenso, particolarmente gradito perchè frutto di una più che decennale esperienza didattica. l'incoraggiamento che ci viene da un collega della tua lunga militanza scolastica infonde in noi giovani nuovo slancio per proseguire sul cammino che le nuove tecnologie ci indicano improrogabile.